Translate

domenica 31 agosto 2014

28 agosto Scuola Freinet di Iztapalapa

Bella esperienza incontrare (su indicazione e accompagnati dall'ottimo Marco Esteban del MEPA che è stao guida, collega, amico) bambini, maestre, Direttora della prescuola Freinet "Josè de Tapia Bucalance" sita nella colonia Iztapalapa frazione di Mexico City.


La scuola nasce nel 1987 dalla collaborazione tra una consolidata comunità locale e la scuola; addirittura le prime edificazioni (p.e. l'anfiteatro) sono state costruite dai genitori.

 

 

 

 

 
Per la privacy si inseriscono solo fotografie ove non si distinguono bene i bambini.

Abbiamo incontrato i bambini nelle loro classi durante le loro attività. I bambini di alcune classi, sapendo della nostra visita avevano fatto dei disegni e trascritta la notizia su un foglio, in un'altra classe alcuni hanno anche preparato alcune domande sulla vita in Italia (una bambina "c'è la scuola? si! Mamma mia, anche in Italia c'è la scuola!" ed un altro "quali mezzi di trasposrto avete usato per venire in Mexico?", un altro ancora "cosa si mangia in Italia?", e così via.

Un altra classe stava lavorando sul "colore verde" della natura...

Poi abbiamo fatto un giro nella scuola vedendo le strutture (palestra, cucina, un'eccellente biblioteca a disposizione della Comunità Locale, etc...)
Interessante il verificarsi, in una zona periferica e quindi si suppone non molto ricca,di una stretta collaborazione tra istituzioni e Comunità Locale. I bambini sono circa un centinaio, li abbiamo visti molto attivi e partecipi sia alle diverse attività collettive, che nei piccoli gruppi cooperativi.
Alla fine dell'incontro foto di gruppo in Anfiteatro con la Bandiera della Pace, e la propsettiva di una collaborazione futura.
Grazie di cuore a tutti, ciao! Solo i bambini salveranno il Mondo!!!

















25 agosto Messico un’antica culla dell’umanità

SORRY, WORK IN PROGRESS -

 Eccoci in Messico, confinante a Nord con gli USA… 
 
la Storia mette vicini due stati che sembrano in contrapposizione tra loro per tutto. Ricordiamo l’esistenza del MURO di separazione che contrassegna il confine tra USA e Mexico per evitare l’immigrazione clandestina che comunque imperversa sotto l’ombrello “protettivo” della malavita che qui, come altrove, la fa da padrone e signore, ricordando come la corruzione sia uno dei problemi maggiori di questa, a volte enigmatica, realtà. Non a caso, infatti, gli alberghi sono pieni di raccomandazioni per i turisti e il centro storico è letteralmente presidiato dalla polizia, che è, a tutte le ore, ad ogni angolo di strada. Il che in genere significa che lo stato non riesce a garantire la sicurezza in tutta la città, ed allora la garantisce in modo capillare solo in alcune zone, il resto è “terra di nessuno”.
Mexico City è una città sempre “in movimento”, rappresenta infatti uno degli agglomerati umani più numerosi del mondo (sembra di oltre 20 milioni di abitanti, più di New York, Tokyo, Londra, Shanghai, tanto per capirci). Si trova ad oltre 2000 m slm e questo (sembra) aiuta il diradarsi dello smog, procurato da un traffico incredibile, chiassoso, lentissimo nelle ore di “punta”, anche se a noi non è sembrato del tutto vero.
La città è dotata di un interessante centro storico con edifici coloniali e post(?)coloniali. Chiese, palazzi, strade, angoli, mura, tutto sembra costruito dopo il fatidico agosto 1521 quando Hernan Cortes con le sue truppe sconfisse definitivamente i nativi, gli aztechi, e da allora, come recita ipocritamente una lapide nel centro storico, “nacque il Mexico di oggi, senza vincitori, ne sconfitti”! Naturalmente questo significa che gli “invasori” fecero “tabula rasa” delle precedenti testimonianze culturali (quindi non solo edifici) cosa che i”civilissimi” invasori europei hanno fatto in maniera egregia in quasi tutto il Mondo.
 Sono con noi Salvatore e Rosetta, viaggiatori anche loro e un pò come noi, pazzi, che condividono alcuni giorni con noi, e la loro amica messicana Carmen molto affettuosa e veramente amica-guida. 
 
In Mexico City abbiamo visitato lo Zocalo, piazza centrale con Cattedrale 

 
e con il Palazzo Presidenziale (un connubio tra i poteri secolare e temporale è molto diffuso qui in Mexico), 

 


il  Campus dell’Università con alcuni interessanti murales, le strade del Centro storico (Patrimonio Unesco)  molto trafficato.

 

 

Poi in due giorni con un tour-taxi siamo stati a visitare:

il Santuario della Virgen de Guadalupe (uno dei Santuari più amati dai fedeli in tutta l’America Latina) 





 

 

 



- Tlatelolco o Plaza de le tres Cultures luogo importante per la storia del Messico: quivi ebbe luogo l'ultima e decisiva battaglia degli invasori spagnoli al comando di Hernan Cortez contro i mexica il 13 agosto 1521 e il 3 ottobre 1968 vi fu un massacro, ad opera delle cosiddette forze dell’ordine, di oltre 400 persone, studenti e lavoratori che protestavano in occasione delle imminenti Olimpiadi messicane.

 



- Xoquimilco, detta anche la Venezia dei poveri con i suoi canali solcati da coloratissime e festosissime imbarcazioni strapiene nei week end.








- Coyoacan affascinante quartiere cultura ove oltre a gironzolare abbiamo visitato la casa-museo di Frida Khalo artista sfortunata quanto brillante 





 




e quella di Lev Trotsky
rivoluzionario russo qui ammazzato da un sicario stalinista nel 1940


 



  
- Teotihuacan, un importantissimo sito archeologico precolombiano (città che nel suo massimo splendore fu la più popolata del continente americano) con la Piramide del Sole, la Piramide della Luna e il cosidetto Viale dei Morti


- il Museo di Antropologia uno degli strumenti per capire il Messico di ieri ove è conservato anche la Pietra swl Sol con il calendario Azteco

- una cooperativa dedita alla produzione di artefatti artigianali, dai liquori ai tessuti, alla lavorazione delle pietre, alle famose pitturazioni su cortecce d’albero.
Abbiamo visto e ascoltato una delle tipiche tradizioni musicali: i mariachi, che, dietro compenso pattuito dopo contrattazione, vestiti con cappelli e abiti eleganti, suonano e cantano le ballate romantiche in voga dopo l’indipendenza del Messico. 

 
Abbiamo anche assistito al teatro del complesso Belles Artes.ad uno spettacolo folkloristico di balli e canti molto interessante e vario, fatto molto bene.

















martedì 26 agosto 2014

24 agosto Jessup (Pennsylvania) family day


Incontro con Charles Orlando, con moglie Joan e figlia Jennifer con marito Dan.
Felice Paone, zio di mia madre, nei primi del ‘900, dalla Calabria emigrò negli Usa, qui si sposò ed ebbe una figlia Florence, che sposò Charles Orlando, madre del Charles, che oggi incontriamo.


Accolti in modo squisito, abbiamo vissuto una domenica “americana”. Il quartiere è del tutto identico a come noi immaginiamo e a come li vediamo nei film: casette diverse, ma simili nella impostazione: giardino, prato all’inglese, orto e piante di frutta, il tutto molto curato, barbecue (collauderemo a pranzo) garage, piccola officina, piccolo track parcheggiato e poi tanta calma, silenzio e vivibilità! Non è anche la vivibilità un diritto?


Ricordi, promesse, molte foto, domande, punti interrogativi, ricostruzione di albero genealogico  e si scopre che i cugini in Australia (Melbourne), partono anche loro dallo stesso ceppo. Delicato e quasi commovente il collegamento (Sype) con la novantasettenne Adalgisa a Velletri (ce ne saranno altri durante il nostro Tour). Inoltre altro skype collegamento dal Colorado con Vincent (con moglie/figlio), fratello di Charles… invito e promessa di incontrarci in Italia.

Ottimo pranzo anche con prodotti dell’orto di Charles, che produce un ottimo vino a partire da uve chilene e dolce e gelato home made. 

Poi scambio di regali: copia della tavola Strozzi, magneti di Napoli, confezione di vino Lanco del 2013 (molto apprezzata) , libri su Pensylvania e cucina della Pensylvania, semi dell’orto di Charles da piantare a Vindicio, cioccolata e cioccolatini locali

E’ stato bello “ritrovarsi” tra parenti, visti precedentemente solo una volta; come mai è così forte un legame di sangue? O ci facciamo suggestionare? e perché? Cosa cerchiamo/troviamo in questi rapporti?

Visita nel pomeriggio al cimitero di Mayfield a trovare Florence e Charles, in un angolo di paradiso, prato con piccole lapidi in pietra (molti cognomi italiani), il link va senz’altro al piccolo cimitero di XXXX reso celebre dall’Antologia di Spoon River e al ricordo di Fernanda Pivano e al dormono sulla collina di Fabrizio De Andrè.

23 agosto 2014 - Sacco e Vanzetti day



La città di Boston, ancora una volta dà l’impressione di essere più “europea”, più piccola, più sorridente di NY, con il bel Historic Trial dove la memoria delle origini resta”scolpita” nel pavimento della città, sulla  strada; devi solo stare attento “…a dove metti i piedi!...”


Emozionante ripartire per questo AROUND THE WORLD idealmente proprio dalla Marcia per Sacco e Vanzetti, rivedendo persone e luoghi già conosciuti e nel ricordo dell’assassinio di stato (sulla sedia elettrica) di due innocenti, con la sola colpa di essere “diversi”, cioè italiani, poveri, immigrati, anarchici … e qui fondamentali risuonano le parole del pastore Neimoeller ripreso anche nel locale monumento allo sterminio dei campi di nazisti del secolo scorso..
“…prima vennero a prendere….”  LINK
Canzoni alla chitarra, ricordi, arie tenorinali, commemorazioni, bandiere,… slogan su S e V e sui diritti
Cosa chiediamo? Lavoro e Diritti! - Quando ? Subito!
Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti? Presenti!










Ancora una volta significativa la lettura della lettera di Nicola Sacco al figlio Dante LINK quasi una premessa alla Pedagogia Popolare.
Non erano molte le persone presenti, ma fortemente ideologizzate, presenti anche due ragazzi napoletani, che lavorano al prestigioso MIT. Ha destato una certa curiosità la nostra rappresentanza napoletana…

L’affermazione dei diritti resta la pietra fondante di una società che voglia dirsi progredita, senza la quale non può esserci reale società civile,  e la pace…per questo siamo ancora più convinti dell’importanza dei nostri riferimenti “ideologici” di questo Tour: conoscenza, affermazione dei diritti, pace. E contemporaneamente, siamo più convinti che, per essere più efficacemente presenti, della necessità dell’uso delle tecnologie digitali e  del web, ricordandoci lo spot su Gandhi.
Ho proposto, nel  messaggio alla marcia, interventi in Videoconference (Skype) con Torremaggiore  paese di origine di Nicola Sacco e con Villafaletto paese di origine di Bartolomeo Vanzetti e, soprattutto, di “mettersi in rete” con altre realtà sparse nel mondo che portano avanti analoghe iniziative sui diritti umani..