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lunedì 29 settembre 2014

Les Madres de Plaza de Mayo - 29 settembre 2014


Uno degli appuntamenti più significativi di questo Around the World; to Knowledge, Rights. Peace è quello con le Madres de Plaza de Mayo.
Madres origen de vida, como l’agua” sostiene un antico detto argentino.
Se riflettiamo a quanto fatto dalla Madres de Plaza de Mayo a partire dal 30 aprile 1977 quando sfidarono in piazza faccia a faccia, per la prima volta, la dittatura militare argentina, per l’affermazione dei diritti umani, possiamo certamente assurgere questo movimento ad emblema, riferimento per tutti quelli che nel Mondo si battono ed esigono il rispetto dei propri diritti.Hanno anche un Sito Web
Siamo entrati nella loro sede-libreria con molto rispetto ma ci siamo subito trovati a nostro agio tra i volumi della biblioteca e tra foto e manifesti dei rivoluzionari non violenti della Storia: M.L. King, Mandela, Gandhi, Biko, e tanti altri .
Ci ha ricevuti la Vicepresidente del Movimento, un’arzilla signora molto lucida ed interessata che ci ha ripetuto e sottolineato come 
-         la loro lotta era ed è contro le impunità e tesa ad ottenere il carcere per i responsabili del genocidio
-         non accettano che si metta un prezzo alla vita
-         chiedono la libertà di tutti i combattenti di tutta l’America Latina
-         la privazione del lavoro è un crimine
-         la lotta dei popoli del Mondo è la stessa loro lotta
-         non votano né accettano candidature politiche
Alla fine dell’incontro la firma sulla bandiera della Pace e qualche foto ricordo.
Nell’incontro è stato sottolineata l’importanza del lavoro con i giovani (soprattutto con quelli con diversi tipi di difficoltà) nelle scuole e di come il Movimento delle Madres può rappresentare un forte esempio, un modello di riferimento per una maturazione democratica delle nuove generazioni di tutto il Mondo..

La lotta delle Madres continua anche oggi
Sappiamo che i nostri figli non sono morti; vivono nella lotta, i loro sogni nel desiderio rivoluzionario di altri giovani. Noi Madres del Plaza de Mayo incontriamo i nostri figli in ogni uomo o donna che si ribellano per liberare il loro popolo. I 30.000 desaparecidos vivono in ognuno che cede la sua vita perché altri vivano…



 



 



 


 

 










sabato 27 settembre 2014

Un saluto da...Buenos Aires

Eccoci a Buenos Aires accolti da Mimmo e Rosaria amici napoletani qui giunti per visitare Argentina insieme a noi! La domanda leggitima è: altri pazzi? a domanda rispondono: "certamente!" , e allora... andiamo a cominciare.
BuenosAires non è una città con bellissimi monumenti o chiese, ma ha belle strade, palazzi con architettura che vorrebbe ricordare quella europea e ha anche una vivace vita notturna. E, cosa non secondaria, è una città dove si cammina con meno paura rispetto alla città sudamericane da noi visitate, dove ci sono bei negozi per lo shopping e dove si mangia una ottima carne.   Una città con una fortissima presenza della emigrazione italiana a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Ha quartieri molto caratteristici, come San Telmo, con edifici coloniali e diversi murales, e non solo, che ricordano il personaggio di Mafalda, il cui autore Quino, abitava qui, e come la Boca, famoso per le coloratissime case rivestite in lamiera ondulata e, per i tifosi di calcio, per la presenza dello stadio (la Bombonera) dei gialloblu del Boca Junior. Altri bei quartieri sono Recoleta, con lussuosi palazzi, e Palermo, ricco di negozi e ristoranti. La città è anche la patria del tango, che qui viene ballato con una sensualità unica. 
Il monumento muy lindo è il teatro Colon autentica perla dei primi del '900 con una grande sala e altri locali artisticamente secorati


                         

 

 

 





venerdì 26 settembre 2014

VI International Conference on Concept Maps (Santos) 22/25 settembre

WORK IN PROGRESS

Le Cascate di Uguazù 26 settembre


Le cataratas di Iguazu  si trovano all’interno del Parque Nacional Iguazu nel Nord dell Argwntina, al confine con Brasile e Paraguay, dove vi sono numerosi sentieri, ponti e passerelle (percorsi anche tranquillamente da persone in carrozzella) che consentono di vederle da prospettive diverse. Si possono così ammirare stupendi panorami sia dalla cima delle cascate  sia costeggiandone alcune.
Le cascate di Iguazu, anche per come sono disposte le passerelle, permettono di assistere ad uno degli spettacoli naturali più affascinanti, in quanti si vedono a distanza ravvicinata.
Nei pressi delle Cascate il luogo incrocio dei fiumi, detto Les tres Frontieres (le 3 frontiere di Argentina, Brasile, Paraguay)
FOTO WORK IN PROGRESS

La Favela di Rocinha (C'è speranza se questo accade a...)

C’è speranza se questo accade a….

Parafrasando un titolo del maestro Mario Lodi ci immergiamo nella realtà della Rocinha, la più grande favela di Rio e forse la più popolata del SudAmerica.Il link immediato è con le Township del Sud Africa, visitate lo scorso anno. 

A Rocinha interviene da anni, in partnership con la brasiliana Amigos da Vida, la Onlus Il sorriso dei miei bimbi, fondata da Barbara Olivi, che promuove da oltre 12 anni progetti di educazione infantile e formazione giovanile con l’obiettivo principale di creare migliori condizioni socio-educative all’interno della Rocinha, 


Quello che colpisce subito, è il gap tra i quartieri ricchi di Rio e le condizioni di vita nella favela, nonostante qualche intervento di riqualificazione tipo, esempio di come si sarebbe potuta trasformare la favela (piccole case colorate. in cemento armato)
"La favela continua ad essere priva di fondamentali infrastrutture e servizi, e moltissime famiglie vivono in condizioni di preoccupante povertà.
La Comunità si trova a vivere una situazione più tranquilla rispetto al passato pur non avendo ancora acquisito alcuni requisiti indispensabili per essere considerata a tutti gli effetti un quartiere della città di Rio de Janeiro. Mancano quasi del tutto sistema fognario, acqua corrente, illuminazione pubblica, educazione, sanità


Molto spesso, inoltre, si registrano casi di abuso di potere da parte della polizia, violazione dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza.
Situata sulle pendici della montagna Dois Irmãos (Due Fratelli), alle spalle dei quartieri ricchissimi di São Conrado, Leblon e Ipanema, la Comunità di Rocinha è inoltre afflitta da numerosi problemi: le condizioni igieniche e sanitarie sono molto precarie, il sovraffollamento e l’umidità delle case favoriscono il diffondersi di malattie infettive come colera, febbre gialla, epatiti, meningiti e dengue. Inoltre esiste un problema di sicurezza rispetto all’uso di strutture (soprattutto tettoie)in eternit materiale di costruzione a base di amianto, molto diffuso, esponendo la popolazione al rischio amianto" (tratto dal sito web).

 



I progetti in Corso, possibili per il lavoro volontario di tante persone, sono: Scuola Materna - Progetto Giovani Rocinha – Progetto di alfabetizzazione – Il caffè letterario – Progetto Giovani Bahia – Turismo responsabile.
E’ interessante la possibilità di scambi attraverso il Web
Un ringraziamento a Carlo e Barbara per la collaborazione prestata.

 



Rio de Janeiro, Capitale... dimezzata






Rio de Janeiro. Capitale dimezzata, perché non più capitale ufficiale, ma pur sempre capitale “morale” di un Brasile proteso, come la Cina a scalare le classifiche mondiali dello “sviluppo” 
Al primo impatto, Rio non sembra la città che poi si scopre dai punti panoramici. Ma quando si arriva al Pan di Zucchero o al Cristo Redentore, dove si ha la visione a 360 gradi della città, allora si prova una emozione unica: spiagge, grattacieli, picchi, insenature, isole, isolette, che si susseguono e si alternano senza interruzione,  danno un senso di completezza, di pace e di interezza, che non ha uguali.
Nessun posto ci ha fatto provare le sensazioni e le emozioni che ci ha suscitato Rio. Non è solo un panorama mozzafiato, è un panorama unico, che non ha uguali e che ti induce a stare a guardarlo senza pausa, senza stancarti, provando un senso di assoluta soddisfazione e pienezza, restando senza parole.
La città ha anche dei quartieri molto caratteristici e carini, come Santa Teresa e Lapa, dove esiste Escadaria Selaron, grazie alla tenacia di un artista,  bellissima scalinata, coloratissima, fatta con migliaia di mattonelle provenienti da tutto il mondo, che le persone su sua richiesta, o volontariamente gli inviano.
E’ un posto molto suggestivo ove ci si può sentire al Centro del Mondo, li stesso concentrato in una sorta di connettività collettiva su base volontaria…. .
Naturalmente, Rio ha bellissime e lunghissime spiagge, come Ipanema e Copacabana, solo per citarne le più famose, con bei lungomari, attrezzati con chioschi, dove si può mangiare o bere qualcosa, ma soprattutto camminare, con la brezza marina che ti sfiora ed accarezza…
Ma a Rio, come in tante città del Sud (non solo geografico) del Mondo, ci sono anche le favelas veri e propri ghetti, come quella di Rocinha… che si vedono da tutte le angolazioni e che ci ricordano l’esistenza dei poveri, oppressi e sfruttati dimostrando che spesso le bellezze/ricchezze si realizzano a danno di altre bruttezze/povertà di altri esseri umani…
FOTO WORK IN PROGRESS 


 

 







 

 

 

 

 

 

 









Salvador de Bahia

Come vai in Brasile senza passare per Salvador? Salvador de Bahia (la cui baia sull’Atlantico fu scoperta da Amerigo Vespucci nel 1501, 9 anni dopo l’arrivo di Colombo sul continente) è´soprannominata la Roma nera, per il grande numero di chiese che possiede e per il fatto che è una città (la prima capitale del Brasile) popolata dagli “eredi” di tantissimi africani neri, portati qui in catene per essere venduti come schiavi......,

La gente vive fortemente questo incrocio tra cultura dell’africa nera pagana e rituale con le tradizioni del cattolicissimo invasore portoghese/spagnolo; così nacque il Candonblè base della vita spirituale e culturale di Salvador, per molto tempo osteggiato dalla Chiesa, che invece oggi lo riconosce come autentica espressione spirituale del popolo ed in qualche modo lo inserisce all’interno della messa, anche se l’autentico Condomblè lo si può trovare, a pagamento, in qualche locale.
Grande interesse la Chiesa (un po’ fuori a Nord) del Senhor do Bonfim, meta di pellegrinaggi molto partecipati dai fedeli, con i caratteristici nastrini colorati do Bonfim lunghi 47 cm e molto usati come “portafortuna”!!
La città possiede un centro storico affascinante, ricco di belle chiese, di case colorate, di stradine acciottolate che salgono e scendono e di gente di tutti i colori (vera espressione di una nazione-arcobaleno più reale della nazione arcobaleno sudafricana, esistente forse più nella mente dei suoi idealisti “profeti” che non nella società reale).
Salvador ha un vivace porto,  ove sorge un  mercado artigianale ben tenuto e curato. Ha anche diversi teatri (segno della vivacità culturale riconosciuta dall’Unesco) in uno dei quali  si assiste a uno dei più bei spettacoli folklorici, cui abbiamo assistito. Nel Pelourinho piazza del centro storico c’è anche una casa-museo dello scrittore Jorge Amado. Si susseguono tantissime gallerie d’arte molto artigianali ma vivaci…
Discorso a parte merita il Carnevale, che pur non essendo così famoso come quello di Rio, rappresenta un fenomeno culturale di grande rilievo. Particolari sono le donne (quasi sempre di colore) che con fianchi ingrossati e grandi “culi” ancheggiano con vestiti molto colorati anche se non è Carnevale.
Per quanto riguarda la sicurezza,anche Salvador (città con tantissimi poveri e bisognosi, che chiedono l’elemosina, anche se spesso in modo discreo) è presidiata dalla Policia (il centro storico), le altre strade non vengono fatte percorrere dai turisti, cui viene data una mappa della città, con alcune strade, che sarebbero le percorribili, colorate in giallo.
Il problema della sicurezza, comunque pervade, comunque, gran parte della intera America centro-meridionale.





 










martedì 16 settembre 2014

Brasilia- Anni ' 60: il futuro è giá cominciato? Ed oggi...



La  prima impressione è che esistano almeno due città:
-una è quella “urbanistica”, con monumenti modernissimi, che si affacciano su viali alberati dove scorrono a grande velocità auto, bus e camion. Città “aerea” (e non solo per la sua forma in pianta), luminosa, sfavillante, capitale di un “nuovo” Brasile, che tende a scalare le classifiche mondiali. vissuta in un  giorno da migliaia di persone, che vi lavorano e che nel pomeriggio rientrano nei dintorni, ove abitano. Di conseguenza di sera la città si svuota e sembra alle luci del tramonto e con le luci artificiali una sorta di “cartolina” da ammirare, ma non molto facile da vivere. Tra i tanti monumenti bellissimo l’interno della cattedrale, che lascia stupefatti. Notevole anche la piazza dei tre poteri, con la particolare statua della giustizia al palazzo di Giustizia.
La città è nata negli anni ’60, in soli cinque anni, dalla enorme sete di “grandeur” del Presidente Kubitschek  che voleva delocalizzare la capitale (Rio de Janeiro) all’interno del “sertao” rispetto alla costa atlantica (idea inizialmente espressa dal Marchese di Pombal già nel '700) e dal desiderio di passare alla storia dell’urbanistica dell’architetto  LucioCosta.
OscarNiemeyer  è l’architetto cui si devono alcuni tra i monumenti maggiormente significativi.Dal punto di vista architettonico è veramente una città particolare; dal punto di vista urbanistico si deve dire che è una città con una sua concezione degli usi degli spazi, ma non è una città a misura di uomo, essendo concepita per una persona-automobile (una sorta di centauro uomo/cavallo di epoca moderna) perchè altrimenti non la puoi facilmente attraversare... ma è questo il mondo che vogliamo?

-  l’altra città è formata dalle persone piene di voglia di vivere, musicali, casiniste e socievoli, che in maggioranza, qui vivono alcune ore della propria giornata per poi dileguarsi con metropolitana, bus ed automobili, fuggendo dalla costosissima capitale (come ci hanno rapidamente illustrato, Lucio e Francesco, due giovani e gentilissimi addetti dell’ufficio turistico nel vialone centrale di Brasilia, che salutiamo). Per non parlare poi di quelli che trascorrono la loro settimana lavorativa nella City, dormendo negli alberghi dislocati nelle 2 zone alberghiere a Nord  a Sud e raggiungendo la loro famiglia nei weekend nelle tante città brasiliane… veri e propri pendolari settimanali. Da questo punto di vista Brasilia non è stata capace di divenire realmente città: forse i sogni di grandezza non sono quelli delle persone più semplici…