Rio de Janeiro. Capitale dimezzata, perché non più capitale ufficiale, ma pur sempre capitale “morale” di un Brasile proteso, come la Cina a scalare le classifiche mondiali dello “sviluppo”
Al primo impatto, Rio non sembra la città che poi si scopre
dai punti panoramici. Ma quando si arriva al Pan di Zucchero o al Cristo
Redentore, dove si ha la visione a 360 gradi della città, allora si prova una
emozione unica: spiagge, grattacieli, picchi, insenature, isole, isolette, che
si susseguono e si alternano senza interruzione, danno un senso di completezza, di pace e di interezza,
che non ha uguali.
Nessun posto ci ha fatto provare le sensazioni e le emozioni
che ci ha suscitato Rio. Non è solo un panorama mozzafiato, è un panorama
unico, che non ha uguali e che ti induce a stare a guardarlo senza pausa, senza
stancarti, provando un senso di assoluta soddisfazione e pienezza, restando
senza parole.
La città ha anche dei quartieri molto caratteristici e
carini, come Santa Teresa e Lapa, dove esiste Escadaria Selaron, grazie alla tenacia di un artista, bellissima scalinata, coloratissima, fatta
con migliaia di mattonelle provenienti da tutto il mondo, che le persone su sua
richiesta, o volontariamente gli inviano.
E’ un posto molto suggestivo ove ci si può sentire al Centro
del Mondo, li stesso concentrato in una sorta di connettività collettiva su
base volontaria…. .
Naturalmente, Rio ha bellissime e lunghissime spiagge, come Ipanema e Copacabana, solo per citarne le più famose, con bei lungomari,
attrezzati con chioschi, dove si può mangiare o bere qualcosa, ma soprattutto
camminare, con la brezza marina che ti sfiora ed accarezza…
Ma a Rio, come in tante città del Sud (non solo geografico) del Mondo, ci sono anche le favelas veri e propri ghetti,
come quella di Rocinha… che si vedono da tutte le angolazioni e che ci ricordano
l’esistenza dei poveri, oppressi e sfruttati dimostrando che spesso le bellezze/ricchezze si realizzano a danno di altre bruttezze/povertà di altri esseri umani…
FOTO WORK IN PROGRESS
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