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martedì 16 settembre 2014

Brasilia- Anni ' 60: il futuro è giá cominciato? Ed oggi...



La  prima impressione è che esistano almeno due città:
-una è quella “urbanistica”, con monumenti modernissimi, che si affacciano su viali alberati dove scorrono a grande velocità auto, bus e camion. Città “aerea” (e non solo per la sua forma in pianta), luminosa, sfavillante, capitale di un “nuovo” Brasile, che tende a scalare le classifiche mondiali. vissuta in un  giorno da migliaia di persone, che vi lavorano e che nel pomeriggio rientrano nei dintorni, ove abitano. Di conseguenza di sera la città si svuota e sembra alle luci del tramonto e con le luci artificiali una sorta di “cartolina” da ammirare, ma non molto facile da vivere. Tra i tanti monumenti bellissimo l’interno della cattedrale, che lascia stupefatti. Notevole anche la piazza dei tre poteri, con la particolare statua della giustizia al palazzo di Giustizia.
La città è nata negli anni ’60, in soli cinque anni, dalla enorme sete di “grandeur” del Presidente Kubitschek  che voleva delocalizzare la capitale (Rio de Janeiro) all’interno del “sertao” rispetto alla costa atlantica (idea inizialmente espressa dal Marchese di Pombal già nel '700) e dal desiderio di passare alla storia dell’urbanistica dell’architetto  LucioCosta.
OscarNiemeyer  è l’architetto cui si devono alcuni tra i monumenti maggiormente significativi.Dal punto di vista architettonico è veramente una città particolare; dal punto di vista urbanistico si deve dire che è una città con una sua concezione degli usi degli spazi, ma non è una città a misura di uomo, essendo concepita per una persona-automobile (una sorta di centauro uomo/cavallo di epoca moderna) perchè altrimenti non la puoi facilmente attraversare... ma è questo il mondo che vogliamo?

-  l’altra città è formata dalle persone piene di voglia di vivere, musicali, casiniste e socievoli, che in maggioranza, qui vivono alcune ore della propria giornata per poi dileguarsi con metropolitana, bus ed automobili, fuggendo dalla costosissima capitale (come ci hanno rapidamente illustrato, Lucio e Francesco, due giovani e gentilissimi addetti dell’ufficio turistico nel vialone centrale di Brasilia, che salutiamo). Per non parlare poi di quelli che trascorrono la loro settimana lavorativa nella City, dormendo negli alberghi dislocati nelle 2 zone alberghiere a Nord  a Sud e raggiungendo la loro famiglia nei weekend nelle tante città brasiliane… veri e propri pendolari settimanali. Da questo punto di vista Brasilia non è stata capace di divenire realmente città: forse i sogni di grandezza non sono quelli delle persone più semplici…


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 


 

 

 



 

 

 

 



















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