Manaus
Approdiamo
in Brasile. Prima tappa: Amazzonia. Che dire...?
L’Amazzonia
è come noi l’abbiamo sempre pensata nel nostro immaginario e nello stesso
tempo è diversa. La foresta, gli animali, i suoni, il silenzio, l’acqua, gli
abitanti, le palafitte…tutto concorre allo scenario. Così come la battaglia
sempre in atto tra la salvaguardia dell’ambiente e lo sfruttamento delle
ricchezze della zona. Naturalmente ci è piaciuta tantissimo, anche se abbiamo
sofferto un caldo inimmaginabile. Qui si trova Manauas, città che conta più di 2 milioni di abitanti,
costruita alla fine dell ‘800 soprattutto per il trasporto del caucciù, con il
bel teatro Amazonas (fortemente voluto e finanziato dai ricchi commercianti di caucciù che ci tenevano a che manaus diventasse una città da paragonare a parigi e Londra).
Gli interni sono molto curati artisticamente
Nel teatro assistiamo anche alle prove di un concerto; concerti e/o rappresentazioni ci sono quasi tutti i giorni dell'anno.
Inoltre presenta un bel mercato municipale,
costruito ai primi del ‘900 dai francesi, che è paragonato alla Galleria di
piazza del Duomo a Milano.
Chiaramente,
esiste un porto fluviale attivissimo, costruito dagli inglesi alla fine dell’800, di
tipo galleggiante perchè tiene conto delle piene del fiume, essendo
attraversata dal Rio Negro, le cui acque sono proprio nere, che si congiunge con il Rio delle Amazzoni proveniente dal
Perù. Per il resto, la città sembra una cittadina di provincia, con strade
malandate e palazzi mal tenuti. Anche qui, sembra che al calar della sera
scenda il coprifuoco, con l’eccezione della piazza del teatro, dove ad ogni
angolo si svolge uno spettacolo diverso; violinista singolo, gruppo di persone
che segue un video di un concerto, o vede un film; poco lontano un’auto
diffonde a tutto volume musica brasilera
ballabile, ed in fondo alla piazza maestoso il teatro ove quasi ogni sera c’è
uno spettacolo.
Non
sembra di stare in Amazzonia, ma in un qualunque città sudamericana su di un
fiume.
Resterà
nella mente il ricordo della visita al didattico Bosco della Ciencia,
della gita in battello alla congiunzione dei
due fiumi, l’escursione in barcone e la camminata su passerella in legno all’interno
della Jungla .
Le
problematiche importanti sull’integrazione (assimilazione) e sui diritti dei nativi non emergono in maniera palese in
città, anche se due giorni forse sono troppo pochi per verificarle.
Qui
si gioca il futuro del mondo e dell’umanità nella sua totalità !
Non
si sentono ne vedono forti problematiche ambientaliste, non si capisce perché!!
Forse
perché i brasiliani cominciano a stare complessivamente meglio e quindi sono più
interessati ad un proprio piccolo tornaconto rispetto alle problematiche del Polmone del Mondo? Ci torneremo su…
[1] Con
Klaus Kinski impresario innamorato dell’opera lirica che, dopo aver ascoltato
Caruso, si intestardisce a voler portare l’opera lirica agli indios e per
questo compra una nave e le fa risalire il Rio delle Amazzoni, e trasportare a
mano dagli indios per trasferirla da un ramo ad un altro del fiume…una
sorta di impresa ciclopica; «Chi sogna può muovere le montagne» è quasi il suo
motto.
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