Guatemala
Arrivare
prevenuti in Guatemala è quasi d’obbligo. Un paese, ove nove famiglie detengono
la maggior parte delle risorse economiche con il beneplacito degli USA, con il
prodotto interno lordo che lo pone in pessima posizione nella classifica mondiale,
con i narcotrafficanti che fanno quello che vogliono, trainandosi la
delinquenza spicciola, il 98% dei delitti impuniti, un altissimo livello di
prostituzione e povertà, la corruzione a tutti i livelli e la militarizzazione
del territorio, che risulta alla fine funzionale a quanto sopraesposto… Che
fare? rivolgersi alla Polizia per avere protezione sembrerebbe una soluzione,
ma… secondo un tedesco (con il quale
abbiamo fatto gran parte del busviaggio dal Chiapas fin qui) i poliziotti sono i più pericolosi! E allora,
che fare? Stare attenti, stare attenti, stare attenti! Tra l’altro sembra
assodato che settori deviati delle Forze armate e della polizia partecipano
agli affari con i narcotrafficanti !!!
Inoltre il Guatemala è il paese ove, quasi tra la indifferenza di molti e la impunità, avvengono quotidianamente violenze e stupri su donne e minori.
Inoltre il Guatemala è il paese ove, quasi tra la indifferenza di molti e la impunità, avvengono quotidianamente violenze e stupri su donne e minori.
Il
buongiorno l’abbiamo avuto appena alla frontiera con il Mexico ove la terra di
nessuno, tra le due sbarre del confine, è invece di molti che:
-
attraversano il confine nei due sensi senza minimamente essere controllati nè
fermati.
-
vendono qualunque tipo di prodotti su bancarelle tranquillamente posizionate a
ridosso degli uffici dei doganieri
-
parcheggiano moto ed automobili ai due cigli dei 200 metri della strada “di
nessuno”
-
cambiano moneta, mostrando in modo sfacciato pacchi di banconote, sfogliate
provocatoriamente sotto il naso di turisti e di “solerti” funzionari che (come
le tre scimmiette del tempio giapponese di Nara) non vedono, non sentono, non
parlano.
Il
tutto a 50 metri
massimo da una camionetta dell’esercito con baldi soldati armati fino ai denti..
Guatemala
City sembra una città in perenne coprifuoco; scene qui viste hanno a me
ricordato i territori palestinesi occupati dall’esercito israeliano… e scusate
se è poco!!!
Con
queste premesse, la città non l’abbiamo visitata come tutte le altre città del
Mondo, (peccato!), ma in taxi (trasferimenti da e per l’Hotel) o in bus
accompagnati dai ragazzi del Mojoca (di cui si tratta dopo) che tra l’altro ci
hanno caldamente consigliato di non tirar fuori videocamere e macchine
fotografiche, figuriamoci l’iPhone !!!
Alle
20 di sera i negozi sono chiusi o stanno chiudendo e, secondo qualcuno da noi
interpellato, non esistono luoghi o locali pubblici aperti ! Sembra impossibile,
ma pare proprio che sia così !!
Il
Centro, la zona 1, (una specie di arrondissements parigini), assomiglia ad una periferia, case
massimo a 2 piani fuori terra, strade sconnesse, edifici con poca manutenzione,
auto, il 90% delle quali con vetri oscurati, che sfrecciano rispettando i
semafori, ma travolgendo qualunque cosa trovano lungo il proprio cammino,
persone armate a guardia anche di piccoli esercizi commerciali. I bus privati
sono strapieni di persone che per solo 2 Quetzales, un quarto di euro, li trasporta velocemente
da un capo all’altro della città.
La
gente cammina veloce, abituata evidentemente a questa situazione, o almeno così
sembra; certo, è la prima volta che rinuncio quasi completamente, da quel che
mi ricordo, a scattare foto e/o video!
Tra l'altro ricordiamo che quasi tutti gli esercizi commerciali presentano le grate di separazione tra strada ed interno del negozio e che molti si avvalgono di guardie private armate!!!
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