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giovedì 4 settembre 2014

Guatemala 1 settembre 2014



Guatemala
Arrivare prevenuti in Guatemala è quasi d’obbligo. Un paese, ove nove famiglie detengono la maggior parte delle risorse economiche con il beneplacito degli USA, con il prodotto interno lordo che lo pone in pessima posizione nella classifica mondiale, con i narcotrafficanti che fanno quello che vogliono, trainandosi la delinquenza spicciola, il 98% dei delitti impuniti, un altissimo livello di prostituzione e povertà, la corruzione a tutti i livelli e la militarizzazione del territorio, che risulta alla fine funzionale a quanto sopraesposto… Che fare? rivolgersi alla Polizia per avere protezione sembrerebbe una soluzione, ma…  secondo un tedesco (con il quale abbiamo fatto gran parte del busviaggio dal Chiapas fin qui)  i poliziotti sono i più pericolosi! E allora, che fare? Stare attenti, stare attenti, stare attenti! Tra l’altro sembra assodato che settori deviati delle Forze armate e della polizia partecipano agli affari con i narcotrafficanti !!!
Inoltre il Guatemala è il paese ove, quasi tra la indifferenza di molti e la impunità, avvengono quotidianamente violenze e stupri su donne e minori.
Il buongiorno l’abbiamo avuto appena alla frontiera con il Mexico ove la terra di nessuno, tra le due sbarre del confine, è invece di molti che:
- attraversano il confine nei due sensi senza minimamente essere controllati nè fermati.
- vendono qualunque tipo di prodotti su bancarelle tranquillamente posizionate a ridosso degli uffici dei doganieri
- parcheggiano moto ed automobili ai due cigli dei 200 metri della strada “di nessuno”
- cambiano moneta, mostrando in modo sfacciato pacchi di banconote, sfogliate provocatoriamente sotto il naso di turisti e di “solerti” funzionari che (come le tre scimmiette del tempio giapponese di Nara) non vedono, non sentono, non parlano.
Il tutto a 50 metri massimo da una camionetta dell’esercito con baldi soldati armati fino ai denti..
 


 



Guatemala City sembra una città in perenne coprifuoco; scene qui viste hanno a me ricordato i territori palestinesi occupati dall’esercito israeliano… e scusate se è poco!!!
Con queste premesse, la città non l’abbiamo visitata come tutte le altre città del Mondo, (peccato!), ma in taxi (trasferimenti da e per l’Hotel) o in bus accompagnati dai ragazzi del Mojoca (di cui si tratta dopo) che tra l’altro ci hanno caldamente consigliato di non tirar fuori videocamere e macchine fotografiche, figuriamoci l’iPhone !!!
Alle 20 di sera i negozi sono chiusi o stanno chiudendo e, secondo qualcuno da noi interpellato, non esistono luoghi o locali pubblici aperti ! Sembra impossibile, ma pare proprio che sia così !!
Il Centro, la zona 1, (una specie di arrondissements parigini), assomiglia ad una periferia, case massimo a 2 piani fuori terra, strade sconnesse, edifici con poca manutenzione, auto, il 90% delle quali con vetri oscurati, che sfrecciano rispettando i semafori, ma travolgendo qualunque cosa trovano lungo il proprio cammino, persone armate a guardia anche di piccoli esercizi commerciali. I bus privati sono strapieni di persone che per solo 2 Quetzales,  un quarto di euro, li trasporta velocemente da un capo all’altro della città.
La gente cammina veloce, abituata evidentemente a questa situazione, o almeno così sembra; certo, è la prima volta che rinuncio quasi completamente, da quel che mi ricordo, a scattare foto e/o video!


 

 

 

 


 

 


Tra l'altro ricordiamo che quasi tutti gli esercizi commerciali presentano le grate di separazione tra strada ed interno del negozio e che molti si avvalgono di guardie private armate!!!

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