E’ grande 4 volte l’isola di Ischia ed anche
un’isola misteriosa, in quanto (grazie al lavoro certosino di tanti missionari
ostili alla conoscenza, che, per
timore di una scarsa adesione dei nativi alla religione cattolica, hanno fatto
scomparire tracce importanti della storia di questo popolo) esistono poche
testimonianze scritte sul passato, tranne qualche tavoletta di legno, custodita
nel locale attrezzato museo, con incisioni di simboli di antica scrittura (rongorongo),
tanto pochi da non permettere di risalire alla Storia di questo popolo.
Sulle
famosissime testimonianze archeologiche, i Moai,
ci sono più ipotesi, fatte dagli storici e dagli archeologi, e tutte alimentano
i misteri che rendono più interessante e più intrigante la sua conoscenza. E’
un’isola vulcanica, verde e rigogliosa in alcune sue parti, ricca di cale con
rocce vulcaniche che arrivano all’oceano, le cui acque sono di un azzurro
intenso, tendente al turchese in alcuni punti. Ha un’unica spiaggia di sabbia
bianca Anakena, alla quale
approdarono per la prima volta gli europei (l'olandese Jakob Roggeveen) il giorno di Pasqua del 1722. E, naturalmente, ha
sparsi sul territorio e in posizioni diverse: eretti, stesi, inclinati, gruppi
di Moai, statue scolpite direttamente
sul posto, nella roccia lavica trasportate e poste, in genere, con le spalle al mare. La visione di queste
statue che si ergono quasi a protezione dal mare affascina lo spettatore e diviene ancora più coinvolgente all’alba e
al tramonto.
Particolari sono state le visite a:
- vulcano e cratere di Ranu Raraku, dal quale sono stati "estratti " quasi tutti i moai ed altri se ne trovano ancora "in cantiere",
- la pietra magica cosiddetta ombelico del mondo dotata di forti caratteristiche magnetiche (le bussole accostate ad essa impazziscono)
Anche
le visite al la città sacra di Orongo
sulla sommità del Ranu Kao uno dei tre
vulcani dell’isola, tra il cratere ed il mare con le isolette (Moto Nui) sullo
sfondo (luogo simbolico destinato alla gara per la scelta annuale
dell’uomo-passero (o uccello) restano nel ricordo tra il rumore del vento e quello
del mare.
Siamo
stati ospiti di Ana Maria, storica
della cultura dell’isola e a suo tempo insegnante, e Bene, scultore della pietra e del legno, che già avevano ospitato 4
anni fa Lanfranco nel loro hostal con
annessa interessantissima galleria d’arte, ove sono esposte tra le altre sia
sculture opere di Bene che della
stessa Ana Maria (autrice tra l’altro
di diversi libri, anche per ragazzi, sulla cultura Rapa Nui).
Alle volte vedi la cominazione! Vicini di stanza due ragazzi svizzeri che stanno effettuando il loro Tour du Mond ... ecco il loro blog
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E questa la foto ricordo
E questa è la galleria d'Arte di Bene e Ana Maria
Interessanti
poi gli incontri (che si sono potuti organizzare grazie all'interessamento di Ana Maria Arendono) con 3 diversi tipi di
scuole;
- Colegio San Sebastian, scuola posta in
mezzo al verde nel centro della cittadina di Hanga Roa (unico agglomerato) per
ragazzi da 4 a
18 anni circa
-
scuola privata (organizzata dai genitori) ispirata a Maria Montessori per una diecina di ragazzi di 9-12 anni, molto
significativa sia per la metodologia scelta dai genitori, sia perché sperimenta
la possibilità di privati di farsi da sé la scuola con opportuni successivi
momenti di innesto ed aggancio con la scuola pubblica. In questa “scuola” molte
similitudini con la pedagogia Freinet.
-
scuola Aldea Educativa, alla
periferia Nord di Hanga Roa posta nell’ex lebbrosario, molto attraente per la
localizzazione e le attrezzature sempre immerse nel verde (inizialmente nessuno
voleva andarci, date le origini, ma poi divenuta ambita dai giovani), per
ragazzi di 12-18 anni, a vocazione turistica e agricola, con diversi laboratori
artistici (ci ha colpiti soprattutto quello cosiddetto di cultura con opere in legno, una sorta di Bottega artistica che punta (come nella nostra metodologia della Bottega) all’empowerment
della creatività degli studenti partendo dal metodo socratico o maieutica).
In
tutte e tre le scuole incontro con direttori, insegnanti, alunni e foto con la
bandiera della Pace a suggellare l’incontro e la volontà di procedere nella
collaborazione internazionale tra scuole di differenti countries.
Andando
via verso la Polinesia,
un pezzetto del cuore, probabilmente resta
qui….in questa isolata isola del Pacifico.
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