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martedì 28 ottobre 2014

... e fu sera.... e poi mattina.... un altro giorno...

Pensieri in libertà…

Ogni giorno che trascorre è simile a ieri, ma poi…è diverso…

Un viaggio, qualunque e dovunque tu lo faccia, sembra che abbia le stesse caratteristiche: ti svegli (spesso molto presto, indipendentemente dall’ora in cui ti sei coricato), ti vesti, se ti va bene, fai colazione, e poi svolgi un’attività di trasferimento, visita a qualcosa di interessante, iniziando quella meravigliosa fatica che è conoscere cose nuove… fai foto, parla (comunichi) con le persone che incontri a partire dal sorriso che ti apre tante porte... e delle volte, in paesi a lingua inglese, ti capita di usare espressioni in lingua spagnola, e in paesi di lingua spagnola, adoperi, en passant, espressioni di lingua inglese...

Le preoccupazioni sono sempre le stesse: paura di dimenticare qualcosa in albergo; di perder l’aereo, il bus o treno; di non farcela con i soldi; di non riuscire a trovare lo sportello bancomat funzionante, capace di farti prelevare denaro liquido (perché non in tutti i paesi del mondo paghi facilmente con la carta di credito come se fossi a Times Square o a Piccadilly); 

paura di essere derubato, di perdere il passaporto, di esaurire il credito della Carta di credito… ed allora si innesta un circolo vizioso….. e poi le preoccupazioni (o paure?) ancestrali: di non riuscire a terminare il viaggio per incidenti, cadute, malattie, aggressioni; e, naturalmente, ma solo per brevissimi momenti, la paura di un incidente aereo, di quando in un semplice istante tutto può finire in un attimo…con una leggerissima punta di  gusto (?) nell’assaporare in una frazione di secondo tutto il gusto della vita che se ne va, unita ad una sensazione di pace (eterna?).
Poi quando il Sole è alto e/o l’aereo atterrando si ferma, tutto svanisce e ti dedichi alle cose da fare, apprezzi il nuovo e ricordi il giorno di ieri, pensando al domani… e, avanti, verso nuove sensazion!!

Uno dei “viaggi” storici è stato senz’altro El Camino de Santiago, a piedi con lo zaino sulle spalle (come si dice, back packers), 33 giorni, uno di seguito all’altro, sempre uguale ma sempre diverso, nel quale forse per la prima volta in modo consapevole, ti rendi conto che una viaggio così particolare, lunga, faticosa, ma bellissima ed interessantissima esperienza, non è altro (si fa per dire) che la sommatoria di tante piccole unità che hanno senz’altro sforzo e stanchezza di ogni singolo giorno ma che sono fattibili, realizzabili giorno per giorno… ed il tuo quasi unico merito diventa allora semplicemente quello di avere la costanza  di sommare giorno a giorno, 

e… “…e fu sera e poi mattino, un altro giorno….” e poi avanti verso la meta. ("seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino..."


Quello che forse si vede dal di fuori (capita anche a noi) e  che forse fa temere un pò, è la totalità, il fatto complessivo che visto da lontano appare più difficile, complicato rispetto a quanto lo si verifica poi  nella realta che vivi…e allora ! forza! zaino in spalla!!!


E così la giornata trascorre, facendoti acquisire un ulteriore bagaglio di conoscenza e ti senti più ricco dentro, ti senti più libero e sei contento, anche  se avresti voluto fare altre cose, ma va bene lo stesso, alcune le farai domani, altre non le farai più, altre ancora…. ripensi ai tuoi,,, ti chiedi coasa stanno facendo E poi provi a scrivere qualcosa sul blog, controlli le e.mail, rivedi le cose da fare domani, non dimentichiamoci di comprare i francobolli,…. E così si poi si fa sera, e … poi mattina…. un altro giorno.

Quando rinunci a qualcosa (p.e. Machu Pichu, e non solo) al momento ti sembra un prezzo alto da pagare, ed è certamente così, ma poi tutto si relativizza, ... ed è anche giusto che sia così!


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