Nella
storia ed esperienza della nostra generazione, Cile significa Governo di Unidad Popular, esperimento di socialismo “democratico” soffocato
dal potere delle multinazionali americane attraverso la Cia ed i militari golpisti
cileni (“felloni e codardi”) l’11 settembre 1973. Il nostro ricordo va al presidente companero Salvador Allende, leale verso il suo giuramento di Presidente fino alla morte, al
suo ultimo discorso per radio dal Palacio de la Moneda, ed ai tanti
cileni che furono torturati ed uccisi a Villa Grimaldi e nello Estadio Nacional (come anche il cantautore
Victor Jara, poi ammazzato e a cui
furono prima tagliate le mani), o ai cileni costretti all’esilio (tra cui il
gruppo canoro Gli Inti-Illimani).
Ricordiamo, anche, che il movimento democratico mondiale protestò ed andò in
crisi, che in Italia il segretario dell’allora Partito Comunista Italiano (PCI)
Enrico Berlinguer in seguito
all’esperienza cilena, escogitò il cosiddetto compromesso storico, incontro tra centro cattolico e sinistra per
allearsi e battere la destra…
E’
stato un momento in cui siamo maturati di uno step molto forte, perché, già allora, abbiamo capito, noi che
volevamo un mondo più giusto e più umano, che il vero potere non è quello
democratico stabilito dal popolo, e quindi politico,
ma quello economico e finanziario… come sta avvenendo anche in questi ultimi
anni PALESEMENTE con questa presunta crisi economica che ha impoverito ancora
di più milioni di persone en todo el
Mundo.
Dal
’73 sono trascorsi anni, nel mondo non se ne parla più. Ed anche in Cile è raro
trovare qualche riferimento ad Allende, se non un impolverato monumento nella Plaza de la Moneda e qualcosa a
Valparaiso sua città natale.
Alla dogana sequestrano giustamente un "mela" perchè potrebbe arrecare danno al protetto e delicato ambiente cileno!
Santiago
Santiago,
capitale del Cile, ha l’aspetto di una vecchia
bella signora. Ha strade larghe, alcuni bei edifici, piazze con monumenti, ma
quasi tutti denunciano una certa età.
Si respira un’atmosfera apparentemente rilassata. La gente si mostra affabile,
esiste un minimo di vita culturale, possiede un bel Teatro Municipal e più Università, ma da questo punto di vistà è
superata nettamente da Valparaiso.
L’abbiamo
girato in lungo ed in largo, non presenta, però particolari attrazioni, ma
resta la Capitale
economica e finanziaria, sede della Presidenza della Repubblica.
Variopinto il mercatino coperto.
Valparaiso
Valparaiso
è la seconda città del Cile e sede del Parlamento. Rappresenta la vera capitale
culturale della Nazione (mostre, cinema, teatri, etc…) oltre ad essere un
‘importantissimo porto sul Pacifico.
Possiede
un livello pianeggiante verso la zona del porto e tanti Cerri, quartieri
arrampicati con strade tutte in ripida salita e discesa, che si raggiungono dal
livello basso, attraverso ascensori che rappresentano una vera attrattiva
monumentale (il più antico supera i 140 anni di età)
Ha un
bel porto e, per la sua conformazione, scorci panoramici spettacolari. E’ una
città coloratissima e per le facciate delle case e per i tantissimi murales.
Non c’è un colore predominante, ma sono presenti tutti i colori e tutti molto vivi, E’ un vero museo a cielo aperto per la quantità e qualità dei murales che
affrescano, a volte, interi quartieri.
A
Valparaiso c’è anche la bella casa- museo La
Sebastiana, ultima residenza di Pablo Neruda, da cui si
gode di una vista della città a 360 gradi.
Nessun commento:
Posta un commento