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giovedì 20 novembre 2014

Ab origine...

All inizio c'erano i nativi...



E fu sera e poi mattina…. un altro giorno..
Il padreterno, step  by step, giorno dopo giorno, edificò il Mondo e vide che ciò che aveva fatto era buono…. compresi gli esseri umani cui destinò i diversi territori sparsi su tutta la terra ed in base a suoi criteri stabilì la loro disposizione; qui i rossi, lì i bianchi, qua i gialli, i mulatti, i neri, e così via ….
Poi arrivò l’uomo bianco, quello con “ la lingua biforcuta” e furono i vari Cortez, Pizzarro, Custer, Aguirre, etc.. ed i nativi, gli aborigeni di tutte le latitudini e longitudini non ebbero più pace…
Per quanto riguarda l’Australia la Storia è simile a tante altre zone… prima gli “scopritori” si avvicinarono con attenzione e circospezione, poi con interesse, poi con intenzioni di ….

E così gli ab-origini furono disarcionati, contrastati… e messi da parte in una sorta di “riserve” per “preservarne” la loro identità… la Storia è simile nelle praterie del Nord America, come sulle montagne Andine, nel SudAfrica, in Palestina e qui nella terra dei canguri (qui chiamati wallibies).
Addirittura dopo lotte gli aborigeni hanno riaffermato la loro titolarità soprattutto sui territori “sacri” come nella zona centrale semidesertica di Uluru. Qui hanno “riottenuto” dal governo la proprietà del territorio ma hanno poi ceduto al governo stesso il territorio “in gestione” per organizzare il Parco Nazionale… ebbene, dei nativi oggi qui quasi nemmeno l’ombra, non sono presenti nemmeno nei Centri Culturali nei quali dovrebbero/potrebbero esprimersi e raccontare… ci sono invece pannelli, cimeli, oggetti, foto, ma di loro quasi nessuna traccia… diversamente da come invece notato negli USA, alla Monument Valley dove i Navajo gestiscono in proprio alberghi, centri commerciali, musei…

Solo a Darwin abbiamo trovato traccia di aborigeni ma solo vicino ai bus facevano chiasso adulti e bambini e nel bus si sono piazzati autonomamente in fondo ove poter più comodamente “esprimersi” rumorosamente un po’ come si fa a Napoli nella metropolitana collinare che va a Scampia.
La sensazione è che in questa landa così ben organizzata dagli uomini di diverse etnie che coabitano e coesistono, non c’è stato il porsi seriamente il problema della integrazione dei nativi, ma solo la loro “sopravvivenza”

In qualche modo sembra di stare in Palestina dove dei nativi si parla poco (in quel caso addirittura vengono ignorati, come se non esistessero) ma anche qui sembra funzioni un po’ così…
Li sentì parlare a voce alta... A sghignazzare ... Insomma senti la PRESENZA di una diversità, sopportata dalla "maggioranza"



Nel bus occupano volontariamente la parte posteriore ove è più semplice fare "casino"












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